Forsmark: l’allarme

La mattina del 28 aprile 1986 Cliff Robinson, tecnico ventinovenne della centrale svedese di Forsmark, sta tornando da una pausa e passa da un punto di monitoraggio delle radiazioni dove sente squillare il campanello di allarme. Gli pare strano: non è ancora entrato nel blocco del reattore ed è impossibile che sia contaminato. Allora ripassa e il campanello suona di nuovo.

Forsmark si trova a 100 km circa dalla capitale Stoccolma e sta per diventare famosa per aver lanciato l’allarme del più grave incidente nucleare della storia.

Alle 9 del mattino Robinson vede una lunga fila di colleghi ferma davanti al punto di monitoraggio: il campanello continua a suonare. Così prende una scarpa, la inserisce in un sacchetto di plastica e la pone su un rilevatore di germanio che misura i raggi gamma. La scarpa risulta contaminata con prodotti di fissione presenti normalmente nel nocciolo dei reattori: cesio 137, cesio 134, cobalto 60, nettunio 239. Dirà in seguito: “Il mio primo pensiero è stato che fosse scoppiata una guerra e che qualcuno avesse fatto esplodere una bomba nucleare”.

Alle 10.30 il direttore della centrale Karl Erik Sandstedt ordina la chiusura degli accessi alla centrale, la polizia istituisce blocchi stradali e viene comunicato ai cittadini di non avvicinarsi a Forsmark. Alle 11 la centrale viene evacuata. Nel frattempo campioni d’aria raccolti a Stoccolma mostrano una composizione isotopica contenente particelle di grafite, materiale che viene disperso in caso di esplosione di un reattore. Alcuni calcoli meteorologici chiariscono che la contaminazione radioattiva non arriva da Forsmark. Il vento soffia da Sud Est: la Svezia è stata colpita a causa di un grave incidente nucleare avvenuto all’estero. Il ministro degli Esteri svedese Sten Andersson contatta i governi della DDR, della Polonia e dell’URSS, ma nessuno ammette i fatti. Intanto anche i governi danese e finlandese confermano di avere rinvenuto tracce di contaminazione radioattiva. La pressione congiunta dei governi nazionali e dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica spingono l’Unione Sovietica a comunicare l’incidente.

28 aprile 1986

Alle ore 20 Radio Mosca trasmette uno scarno comunicato dell’agenzia di stampa sovietica, la TASS

Un incidente ha avuto luogo alla centrale nucleare di Chernobyl. Uno dei reattori atomici è stato danneggiato. Si stanno prendendo misure per eliminare le conseguenze dell’incidente. Alle persone colpite si sta prestando assistenza. E’ stata istituita una commissione governativa

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