Un concerto per resistere.
Rok pod Opsadom
All’inizio degli anni Novanta in Bosnia Erzegovina vivono circa 4,4 milioni di abitanti di cui il 43,5% bosniaci musulmani, il 31,2% bosniaci serbi ortodossi e il 14,4% bosniaci croati di religione cattolica. La stessa tripartizione etnico-religiosa si trova anche nella capitale Sarajevo, composta al 49% da musulmani, 30% da serbi ortodossi e 7% da croati cattolici, cui si aggiunge una comunità ebraica, pari circa all’1%. Sarajevo, non a caso, è soprannominata “Gerusalemme d’Europa”: unica città del continente ad ospitare, nello stesso quartiere, una chiesa cattolica, una chiesa ortodossa, una moschea e una sinagoga.
5 aprile 1992 / 29 febbraio 1996
11541 vittime accertate
Posta in un anfiteatro naturale a un’altitudine tra i 530 e i 750 metri, è circondata da montagne che superano i 1500 metri. E’ una caratteristica che la rende facilmente assediabile e ne fa il principale obiettivo dell’esercito serbo che, con azioni militari e bombardamenti, la tiene sotto scacco dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996, provocando un totale di 11541 vittime accertate.
Nei 44 lunghi mesi di guerra, Sarajevo resta una città di grande vivacità culturale. Al centro di questo fervore è la stazione indipendente Radio Zid (Radio Muro) che trasmette 24 ore su 24 e manda in onda la vita quotidiana della città assediata.
L’emittente diventa punto di incontro virtuale e luogo della resistenza quotidiana al terrore: nei periodi più freddi dell’anno, quando i bambini non possono raggiungere le scuole, vi si improvvisa una sorta di didattica a distanza, chiamata “Scuola Invernale”
Punto di riferimento per i musicisti, permette la nascita e lo sviluppo di una nuova scena artistica locale, da cui emergono gruppi punk, rock, hip-hop e grunge. Decine di band portano alla radio le demo delle loro canzoni, registrate prevalentemente in cantine abbandonate o nei rifugi antiaerei, nelle pause dai turni di combattimento.
Nel gennaio del 1995 Radio Zid organizza al Club Sloga un concerto-evento: “Rok pod Opsadom” (in italiano Rock sotto l’assedio) cui partecipano numerose band hard-rock che si sono formate nei mesi del conflitto, fra tutte i Sikter che raggiungono il maggior successo internazionale
E’ un evento irripetibile e di grande forza simbolica che Zdravko Grebo, fondatore della radio, descrive così:
Mancavano le cose elementari – dall’elettricità agli altoparlanti, fino alle persone che avrebbero fatto in modo che la scena sul palco e nel backstage andasse bene. È stato difficile, e allo stesso tempo non è stato difficile per nessuno: le persone, spinte dall’entusiasmo e dalla speranza, hanno fatto un ottimo lavoro.
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