Design italiano.
Gli oggetti della vita quotidiana
Il Novecento è il primo secolo a fare i conti con una produzione industriale diffusa cui segue la nascita di consumi di massa. Si fa strada l’idea che la forma degli oggetti possa essere progettata dal design: studio sistematico del rapporto tra funzionalità e estetica. Secondo alcuni professionisti la presenza e la forma delle cose che possediamo modifica la vita stessa; lo sostiene l’architetto Ettore Sottsass quando afferma che: “Un designer dovrebbe sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un rito esistenziale”.
23 aprile 1946
Depositato presso l’Ufficio Brevetti di Firenze
il brevetto dello scooter Vespa Piaggio
L’Europa si identifica come riferimento decisivo per gli studi di design e l’Italia si distingue in questo settore. La motorizzazione di massa guida il “cambio di marcia”: nel 1946 nasce lo scooter con il primo modello di Vespa Piaggio, seguita dalla concorrente Lambretta l’anno successivo.
Il biennio 1955-1956 è il momento dell’utilitaria: la Fiat lancia sul mercato la 600 e la 500. Ma forse l’icona di design italiano più diffusa e nota è un oggetto più umile e quotidiano: la caffettiera Bialetti. Progettata negli Anni Trenta e poi perfezionata nel secondo dopoguerra, monopolizza il mercato mondiale delle macchine per l’espresso (secondo alcuni studi ne sono stati venduti all’incirca 300 milioni di pezzi nel mondo).
Il design incide anche sul rinnovamento degli ambienti domestici e degli arredi. L’industria elettrodomestica italiana produce lavatrici e frigoriferi che si adattano alle nuove cucine componibili. La tv snellisce le proprie componenti tecnologiche e l’azienda milanese Brionvega recita un ruolo da protagonista con il modello Orion (1962).
La Olivetti, azienda produttrice di macchine da scrivere, produce già nel 1964 Elea, il primo computer tutto italiano, disegnato da Ettore Sottsass.
La crisi degli Anni settanta porta alla nascita del radical design come contestazione all’estetica del gusto tradizionale; poi l’incertezza degli anni Ottanta porta a rivolgere lo sguardo all’estero. L’inizio degli anni Novanta si caratterizza come la “stagione del minimalismo” che apre a una tendenza opposta negli anni Duemila: lo sbarco di grandi capitali finanziari porta all’acquisizione di aziende storiche che identificano il marchio di qualità per la sola produzione di prodotti di eccellenza.
Mutamenti a parte il design italiano resta un punto fermo: una sintesi perfetta che fa del made in Italy una garanzia di gusto, qualità e successo a livello globale.
Contenuti correlati
Piera Peroni e “Abitare”. Storia di una rivista e della sua fondatrice
Milano. Primo numero di “Casa Novità” che diventerà “Abitare” nel gennaio 1962
Giocare in casa. Videogame, consoles e home computing
agosto 1982 – Lancio sul mercato del Commodore 64
Tempo libero
-
Dieta mediterranea patrimonio Unesco
Nel 1945, quando la Seconda guerra mondiale finisce, l’emergenza più evidente è quella di promuovere con ogni mezzo una cultura della pace...
-
Un concerto per resistere: Rok pod Opsadom
gennaio 1995 Radio Zid di Sarajevo organizza il concerto Rok pod Opsadom
-
Ostalgie: Marchi orientali riconosciuti
25 novembre 1992 l’attore tedesco Uwe Steimle registra il termine Ostalgie