H&M e Zara, l’Europa della fast fashion

La fast fashion è uno dei fenomeni più recenti del comparto moda e si può descrivere come l’accelerazione dell’intero processo creativo, produttivo e distributivo. Quello che nel pret-à-porter avviene in due collezioni stagionali all’anno, nella fast fashion si replica almeno due volte al mese, così da rinnovare costantemente l’assortimento. Se ne origina uno stile di consumo inteso come intrattenimento, attento alla ripetizione dell’esperienza di acquisto, anche grazie a un’attenta politica del contenimento dei prezzi. Accusata di favorire un’economia poco attenta alla sostenibilità ambientale, la fast fashion risulta nonostante questo ben integrata nel settore dell’abbigliamento e ha finito persino per fare da traino alle collezioni degli stilisti più noti. 

I due più interessanti esempi di catene fast fashion appartengono proprio alla storia europea.

Nel 1947 Erling Persson apre a Västerås, in Svezia, il primo negozio di abbigliamento femminile Hennes (in svedese «lei»). Ventuno anni dopo l’azienda acquista il marchio di caccia e pesca Mauritz Widforss: il nome cambia in Hennes & Mauritz per diventare, all’inizio degli anni Settanta, H&M.

Negli anni Ottanta nuovi punti vendita si trovano ormai un po’ ovunque in Europa e alla fine degli anni Novanta apre lo store online. L’inizio del nuovo millennio si caratterizza per l’avvio di collaborazioni con noti stilisti di fama mondiale: Karl Lagerfeld, Jimmy Choo, Stella McCartney, Roberto Cavalli, Sonia Rykiel, Lanvin, Versace e Marni. 

Anche la storia di Zara parte dall’iniziativa del suo fondatore: Amancio Ortega nel 1963 apre a La Coruña, nella regione spagnola della Galizia, un’azienda per la produzione di abiti, la Confecciones GOA.

Nel 1975 inaugura il primo negozio Zara nel quale Ortega e sua moglie Rosalìa esprimono per la prima volta la loro filosofia: replicare la moda del momento richiamando modelli, stili e colori, ma modificando la prassi produttiva per arrivare alla clientela finale con un prezzo accessibile.

Nel 1977 il quartier generale dell’azienda si stabilisce ad Arteixo, nella periferia de La Coruña, dove si trova tuttora. Negli anni Ottanta l’espansione riguarda il mercato spagnolo: a metà del decennio Ortega accelera la sua crescita imprenditoriale fondando il Gruppo Inditex (Industrias de Diseño Textil) che ingloba Zara e successivamente acquista o crea nuovi marchi come Pull&Bear (1991), Massimo Dutti (1991), Bershka (1998), Stradivarius (1999), Oysho (2001) e infine Zara Home (2003). Gli anni Novanta sono quelli dell’espansione in tutto il mondo, mentre nel 2001 arriva la quotazione del titolo alla Borsa di Madrid. Nel 2006 la catena di abbigliamento spagnola supera nelle vendite il suo maggior competitor: lo svedese Hennes & Mauritz. 

Oggi Inditex costituisce il più grande gruppo globale di fast fashion con un giro d’affari di 20 miliardi di euro  e 7000 negozi distribuiti in 90 paesi nel mondo.

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